Nuova risorsa per i gastroenterologi sull’utilizzo di probiotici e prebiotici nella pratica clinica

Notizia

CasaCasa / Notizia / Nuova risorsa per i gastroenterologi sull’utilizzo di probiotici e prebiotici nella pratica clinica

Jul 21, 2023

Nuova risorsa per i gastroenterologi sull’utilizzo di probiotici e prebiotici nella pratica clinica

May 15, 2023

15 maggio 2023

Questo articolo è stato rivisto in base al processo editoriale e alle politiche di Science X. Gli editori hanno evidenziato i seguenti attributi garantendo al tempo stesso la credibilità del contenuto:

verificato

correggere le bozze

dall'Associazione Scientifica Internazionale per i Probiotici e i Prebiotici

Le prove scientifiche, e non le idee popolari, dovrebbero guidare le raccomandazioni sui probiotici e sui prebiotici in ambito clinico. A livello globale, emergono continuamente prove su come i probiotici e i prebiotici possano essere utilizzati efficacemente nella cura dei pazienti, ma gli operatori sanitari spesso hanno difficoltà a scoprire dove si trovano le prove per una particolare condizione.

L’Organizzazione Mondiale della Gastroenterologia (WGO) ha recentemente pubblicato un documento di linee guida aggiornato, volto ad aiutare i gastroenterologi e altri medici a comprendere le applicazioni cliniche appropriate per i probiotici o i prebiotici. La linea guida è stata creata con il contributo di esperti di gastroenterologia, probiotici e prebiotici, con gli sforzi co-guidati da esperti dell’Associazione scientifica internazionale per i probiotici e i prebiotici (ISAPP).

Per creare la linea guida, gli esperti hanno valutato in modo completo le prove provenienti da studi randomizzati e controllati sulle condizioni gastrointestinali, incluso quale ceppo o specifica sostanza prebiotica ha mostrato un effetto positivo. La linea guida presenta un elenco di condizioni che hanno prove positive dell’efficacia dei probiotici e/o dei prebiotici.

Una condizione veniva inclusa nell'elenco se almeno uno studio randomizzato e controllato dimostrava un effetto benefico. La linea guida include anche il livello di evidenza a sostegno dei benefici in ciascuna condizione, sulla base di una classificazione dell’Oxford Centre for Evidence-Based Medicine.

Il Prof. Francisco Guarner, MD, Ph.D., leader del progetto WGO, ha commentato: "Il nostro obiettivo per questo progetto era fornire una linea guida ai gastroenterologi globali e ad altri professionisti sanitari per consentire loro di integrare probiotici e prebiotici in un'evidenza modo basato sul loro lavoro quotidiano di cura del paziente."

Le condizioni per le quali i probiotici/prebiotici mostrano benefici includono alcune ben note: condizioni diarroiche, sindrome dell'intestino irritabile, malattie infiammatorie intestinali e cattiva digestione del lattosio. Per i neonati, nell'elenco sono incluse le coliche infantili e l'enterocolite necrotizzante. Tuttavia esistono prove positive anche per alcune condizioni che spesso non sono associate a benefici probiotici/prebiotici: resistenza all’insulina, steatosi epatica non alcolica, infezione da H. pylori e persino qualità della vita correlata alla salute generale.

Le prove riassunte nelle linee guida rafforzano l’idea che non tutti i probiotici sono uguali e che i risultati positivi negli studi dipendono da quali probiotici o sostanze prebiotiche vengono testati e a quale dosaggio.

Gli esperti hanno notato attentamente che non tutti i prodotti dimostrati efficaci si trovano in tutti i paesi. Inoltre, nonostante le evidenze complessivamente favorevoli nelle condizioni elencate, i medici non dovrebbero aspettarsi che tutti i probiotici o prebiotici siano efficaci per ogni persona.

La Dott.ssa Mary Ellen Sanders Ph.D., responsabile scientifica esecutiva dell'ISAPP e co-presidente del progetto, ha dichiarato: "Questa linea guida riconosce che esistono prove attuabili per l'uso di probiotici e prebiotici nella pratica clinica. Si tratta di uno strumento eccellente per gli operatori sanitari per aiutarli ad abbinare il probiotico o il prebiotico alle esigenze dei pazienti."